Il peso delle parole
Spesso non diamo il giusto peso alle parole, soprattutto se si va in un paese straniero e la lingua è così diversa dalla propria da non volersi scomodare nemmeno; eppure, nel momento stesso in cui abbiamo aperto la porta e messo piede nella stanza abbiamo capito il perché di questo nome: cabinn, cabina, perché si, la nostra camera era letteralmente una cabina da nave (eccezion fatta il mancato oblò). Certo può sembrare particolare e interessante detta così ma quando si è in quattro con tanto di valigie quei pochi metri in più che si hanno di solito fanno una grande differenza. (A difesa dell'albergo però la colpa è stata solo nostra che ingenuamente e speranzosamente avevamo sperato in qualcosa di diverso da quello che si intravedeva dalle foto forse un po' ambigue ma in realtà fin troppo veritiere). Ci siamo quindi ritrovati stipati con le valigie strette addosso incastrati tra quei due o tre metri liberi alla ricerca del quarto letto invisibile a noi. È stato solo quando abbiamo alzato le teste che lo abbiamo trovato, lì che dall'alto, quasi irraggiungibile aspettava solo di scoprire chi tra i quattro sarebbe finito a doversi arrampicare ogni giorno e ogni notte fin su. Trovati i letti c'era solo una cosa che mancava all'appello: il bagno. Vi siete mai chiesti cosa succederebbe se si sovrapponessero water, lavandino e doccia uno sopra l'altro? I progettisti di questo albergo si, e lo hanno anche realizzato, e